Abbiamo parlato in questo articolo dell’importanza del medio gluteo nella biomeccanica del corridore, e come una sua debolezza sia spesso la causa comune di diversi infortuni da sovraccarico. Ora, se siete predisposti agli infortuni da sovraccarico, la prossima domanda che vi farete è: ”Chissà se il mio medio gluteo sarà abbastanza forte?”.

Mentre il test manuale che utilizzano i fisioterapisti richiede l’aiuto di un’altra persona, potete da soli farvi un’idea se il vostro medio gluteo è forte abbastanza da stabilizzare il bacino.


Nei casi più semplici basta assumere la posizione in piedi su una gamba sola, detta
Single Leg Stance. Qui possono succedere diverse cose: nei casi più eclatanti si avrà una caduta del bacino verso il lato della gamba sollevata, nei casi più subdoli uno spostamento del tronco verso il lato opposto. Questa seconda possibilità è esattamente quello che succede nell’immagine destra qui sotto. Il lato sinistro ha probabilmente dei problemi.

Dove sta il problema: a destra o a sinistra?



Il ponte su una gamba sola è un altro modo per verificare la tenuta del vostro medio gluteo.

Ponte su una gamba sola: perfetto!



Il bacino deve rimanere perfettamente fermo in asse, senza rotazioni. Con la gamba destra sollevata valutate il gluteo sinistro, e viceversa.

Il test più importante avviene però durante i movimenti funzionali, come durante la discesa da un gradino, o uno squat con una gamba sola, o all’atterraggio dai salti, prima con due gambe e poi con una gamba sola. Dopotutto la corsa non è altro che una successione di atterraggi su una gamba sola.


Il test della discesa dal gradino è spesso indicativo.


Anche in questi casi il bacino deve rimanere orizzontale, senza spostamenti del tronco, e soprattutto senza che il ginocchio cada verso l’interno. Ovverosia, durante tutte queste attività il ginocchio deve rimanere allineato con il terzo dito del piede. Notate nell’immagine qui sotto la caduta del bacino a della coscia verso l’interno.

Oooops!



Stesso discorso per il test dello squat su una gamba sola: questo studio mostra che le persone che presentano una caduta del ginocchio verso l’interno (cioè il valgismo dinamico) durante uno squat con una gamba sola hanno una debolezza del medio gluteo e del grande gluteo rispetto ai muscoli adduttori, che sono quelli all’interno della coscia. In particolare gli adduttori di questi soggetti lavorano troppo rispetto ai glutei: gli adduttori tendono infatti a portare il femore verso l’interno. A tal proposito va ricordato che un’iperattività degli adduttori può diventare un fattore predisponente alla pubalgia.


Anche durante l’atterraggio da un salto capita spessissimo di trovare la stessa disfunzione.

...è solo un attimo!



E’ solo attimo, ma le probabilità di (mettere la crocetta dove preferite):


                • Dolore femoro-rotuleo

                • Distorsione di ginocchio

                • Distorsioni di caviglia

                • Tendinite rotulea

                • Lesione meniscale

                • Precoce usura della cartilagine

                • Lesione legamento crociato anteriore


possono aumentare considerevolmente in una situazione del genere.


Direte, e la corsa, che c’entra?

... et voilà!



In realtà c’è un altro fattore importante da considerare nei casi di caduta del ginocchio verso l’interno, e cioè la mancanza di dorsiflessione della caviglia, uno dei fattori che causa l’aumento di pronazione. Ma quest’aspetto merita un articolo a sé.


Vale solo la pena ricordare quello che si dice in gergo, e cioè che il ginocchio è un’articolazione “stupida”, perché si trova in mezzo all’anca e alla caviglia, per cui farà quello che gli dicono di fare l’anca e la caviglia.


E’ arrivato il momento di insegnare all’anca a comportarsi come si deve: vedremo quindi quali sono gli esercizi fondamentali per rinforzare gli stabilizzatori del bacino e del femore, medio gluteo in primis.


Il rinforzo prevede tre fasi. Siccome nei casi acuti il corridore si presenta con molto dolore, la prima fase prevede esercizi in scarico, cioè effettuati senza il peso corporeo, per non sovraccaricare le strutture già infiammate e sensibilizzate. Nel prossimo articolo vedremo gli esercizi fondamentali della FASE 1.

Samuele Graffiedi, Fisioterapista


twitterpng @irongrafFT